Attenzione!Il tuo browser non rispetta gli standard richiesti da Nuova Umanità.

È neccessario aggiornare il browser.

username password

Sulla questione politica italiana

23 Febbraio 2012

Per una riforma della legge elettorale e dei partiti

di Antonio Maria Baggio

Contributo al dialogo aperto dal Movimento Umanità Nuova e dal Movimento politico per l’unità


16 Febbraio 2012 - foto -

Una nuova narrazione

di Marco Luppi

In questi giorni pensare alla politica del nostro Paese spalanca scenari ai quali poche volte capita di assistere nel corso dell...


29 Novembre 2011

Nessuna questione “giovani”

di Federico Sartorio

Ancor meglio delle attività originarie di un’agenzia di rating, sono i curricula dei politici a dirmi quanto la sfe...


16 Novembre 2011 - foto -

Giovani e politica: una domanda di relazione?

di Marco Martino

Nei primi anni di vita universitaria, lanciato in un attivismo sfrenato, non ero in grado di percepire perché, alla maggi...


16 Novembre 2011

Riflessioni dopo il 12 Novembre, per un ripensamento della democrazia: la turnazione

di Marianelli Massimiliano

Certamente, a prescindere dalle convinzioni personali e dalle opinioni politiche, il 12 novembre abbiamo assistito a un fatto st...


27 Maggio 2011

La partita del futuro si gioca oggi, ma non è trasmessa da nessuna rete televisiva!

di Carla Pagliarulo

«Ogni giorno nascono in me idee (dico idee, non progetti), e ogni sera procedo al triste rito mestissimo del loro seppelli...


23 Maggio 2011

Il Paese ha bisogno di certezze e cooperazione

di Rocco Pezzimenti

Risposta a A.M. Baggio sull'Editoriale "Sopravviverà l’Italia fino al 2024?"


23 Maggio 2011

Problemi di leadership

di Paolo Giusta

A proposito delle “Sette tesi per avere un futuro”


24 Febbraio 2011 - foto -

I giovani e la politica

di Marco Fatuzzo

Parlare del rapporto fra i giovani e la politica non ha niente a che vedere con il futuro (del quale, peraltro, si sentono depri...


16 Febbraio 2011 - foto -

E' giunto il momento della prova

di Giorgio Napolitano

"Ho incontrato oggi i Presidenti del Senato e della Camera e i rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari per raccoglier...


24 Febbraio 2011
NU news 198

I giovani e la politica

di Marco Fatuzzo

Parlare del rapporto fra i giovani e la politica non ha niente a che vedere con il futuro (del quale, peraltro, si sentono deprivati, per mancanza di lavoro e di prospettive). Ha a che vedere con il presente, con il qui e l'ora.

M’è capitata recentemente una fortuna: partecipare ad un convegno ai Castelli romani con una platea di circa un migliaio di giovani, in grande prevalenza italiani, del Movimento Gen. Ho ascoltato per due giorni i loro interventi. Ho anche avuto l’opportunità di interloquire – in alcuni momenti – con loro su temi legati all’attualità politica. Ho avvertito il loro rifiuto del conservatorismo, la loro esigenza di superare categorie obsolete, di opporsi a visioni politiche volte a disgregare l’unità fondamentale che li lega. E una grande voglia di recupero dell’impegno civile – direttamente, senza intermediari – anche attraverso le moderne forme di partecipazione sui social media.

Alla conclusione del convegno quei giovani hanno aperto una pagina su facebook: 1.200 adesioni in un sol giorno. L’intento: riscoprirsi “corpo sociale”, una sola “mente civile” che condivide ideali e progetti.

Mi si è rafforzata una convinzione: i giovani costituiscono un autentico capitale sociale per il rinnovamento della politica. E mi sono nati dentro alcuni pensieri, tipo: i giovani hanno bisogno della politica, ma anche la politica ha bisogno dei giovani; devono essere i giovani a cambiare la politica, prima che sia la politica a cambiare i giovani.

In Italia sono sette milioni quelli fra i 21 e i 30 anni. Tanti. Purtroppo il nostro Paese sconta un macroscopico ritardo nel ricambio generazionale del ceto politico rispetto agli altri Paesi, una sorta di ingessatura nella mobilità sociale ascendente: gli “under 35” che occupano ruoli dirigenziali sono da noi lo 0,1% a fronte del 14% della Germania e al 30% della Cina. Un capitale sociale sprecato.

Questi figli del nostro tempo non rifiutano la politica tout court; sono semplicemente nauseati da una certa immagine della politica, quella, per intenderci, che disgusta – per fortuna – anche una buona fetta di generazione adulta: la politica della rissa, della contrapposizione pregiudiziale fra le diverse parti in campo, incapace di vero dialogo costruttivo per il bene del Paese.

La politica-immagine, quella dei talk show, quella che bada solo allo share, all’indice di ascolto che, più “si vede scorrere il sangue”, più sale, e più fa incassare i media dagli sponsor pubblicitari.

Né più né meno di quanto accadeva nei ludi circensi o nei munera gladiatoria in epoca romana: i combattimenti con i gladiatori nell’Anfiteatro Flavio, che ospitava sui suoi spalti una folla smisurata, che assisteva con eccitazione alla violenza dei combattimenti e allo scorrere del sangue.

Il parallelo con i nostri attuali talk show di natura politica, trova altre corrispondenze. I combattimenti opponevano sempre tra loro coppie di gladiatori differenti:Reziari, Secutores, Mirmilloni, Traci, che avevano proprie peculiarità, in materia di equipaggiamento e di colpi permessi. Vigeva anche allora una sorta di par condicio fra i combattenti, dosandone partecipazioni, vantaggi e svantaggi (ad esempio, Traci contro Mirmilloni, Reziari contro Secutores). Oggi diremmo: PD contro PDL, IDV contro LEGA… con i “migliori gladiatori” in campo.

Spingendo agli estremi questo confronto tra l’attuale lotta politica, mostrata con grande risalto sui mass media, e il sanguinario fanatismo del popolo romano, ci sovviene che allora si aveva persino il coraggio di offrire dei particolari munera gladiatoria – duelli all’ultimo sangue fra gladiatori – anche in occasione di funerali di qualche congiunto di personaggi facoltosi. E questo ci fa riflettere sul fatto che anche nelle situazioni più drammatiche, da orlo sul baratro, quali quelle che si trova a vivere oggi il nostro Paese, la irrazionale contrapposizione politica non sembra voler sotterrare l’ascia di guerra, incurante dell’interesse generale.

Quando Benedetto XVI a Cagliari, nel settembre 2008, per la prima volta lanciò l’appello perché nascesse una nuova generazione di politici cattolici, non aveva certo in cuore una sorta di “giovanilismo” – perché è difficile far reggere l’equazione che giovane equivale a migliore –: il Papa auspicava politici “nuovi” dentro, meno subalterni ai partiti e più collegati alla società civile. Cioè “vino nuovo in otri nuove”.

 

Marco Fatuzzo

Presidente Centro internazionale Movimento politico per l’unità

  • Numero rivista: NU news 198
  • Materia: Politica